Produttività del capitale circolante

La misurazione della produttività del capitale circolante confronta le vendite con il capitale circolante. L'intento è misurare se un'azienda ha investito in una quantità sufficiente di capitale circolante per supportare le sue vendite. Dal punto di vista finanziario, il management vuole mantenere bassi livelli di capitale circolante per evitare di dover raccogliere più liquidità per gestire l'attività. Ciò può essere ottenuto mediante tecniche quali l'emissione di meno credito ai clienti, l'implementazione di sistemi just-in-time per evitare di investire in scorte e l'allungamento dei termini di pagamento ai fornitori.

Al contrario, se il rapporto indica che un'azienda ha una grande quantità di crediti e inventario, significa che l'azienda sta investendo troppo capitale in cambio dell'ammontare delle vendite che sta generando.

Idealmente, c'è un punto intermedio in questo rapporto che rappresenta un uso ragionevole del capitale circolante per supportare le esigenze di un'azienda. È possibile ottenere una proporzione eccessivamente bassa del capitale circolante rispetto alle vendite, il che può portare a scorte di magazzino e clienti infastiditi. Per decidere se il rapporto di produttività del capitale circolante è ragionevole, confrontare i risultati di un'azienda con quelli dei concorrenti o delle attività di riferimento.

Per ricavare la produttività del capitale circolante, dividere le vendite annuali per l'importo totale del capitale circolante. La formula è:

Fatturato annuo ÷ Capitale circolante totale

Ad esempio, un prestatore teme che Hubble Corporation non disponga di finanziamenti sufficienti per sostenere le sue vendite. Il prestatore ottiene il bilancio di Hubble, che contiene le seguenti informazioni:

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